Per celebrare questa generosa stagione, abbiamo organizzato una serie di incontri dedicati al riconoscimento e all'utilizzo delle erbe spontanee per la raccolta e l'approfondimento teorico con passeggiate:
mercoledì 2 aprile ore 15:00
mercoledì 9 aprile ore 15:00
mercoledì 7 maggio ore 15:00
incontro: lunedì 23 giugno ore 18:00
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La primavera, con la sua esplosione di colori e profumi, ci invita a riscoprire i tesori nascosti della natura che ci circonda. In questo periodo di rinnovamento, le erbe spontanee, ricche di proprietà benefiche e sapori unici, tornano a popolare prati e sentieri, offrendoci un’opportunità straordinaria per connetterci con il mondo naturale in modo autentico e profondo.
Ogni volta ci avventuriamo in zone diverse del nostro territorio, la cui specifica ubicazione sarà comunicata ai partecipanti il giorno precedente all'incontro, garantendo così un elemento di sorpresa e la possibilità di scoprire habitat differenti.
In caso di condizioni meteorologiche avverse, l'incontro si terrà presso la nostra sede, offrendo comunque un'occasione di apprendimento e condivisione.
Il culmine di questo percorso primaverile sarà rappresentato dall'incontro di lunedì 23 giugno, una data intrisa di tradizione e magia: San Giovanni. In questa occasione speciale, ci dedicheremo alla conoscenza e alla preparazione di antichi rimedi e prelibatezze utilizzando le erbe spontanee e i suggestivi fiori d'acqua tipici di questo periodo.
Sarà un momento di condivisione di saperi antichi e di riscoperta di pratiche legate al ciclo della natura.
Vi invitiamo calorosamente a partecipare a questi appuntamenti che rappresentano un’occasione preziosa per approfondire la conoscenza del patrimonio naturale che ci circonda, imparare a riconoscere e utilizzare le erbe spontanee in modo consapevole e sicuro, e vivere momenti di convivialità immersi nella bellezza della primavera. Non perdete l'opportunità di arricchire le vostre giornate con la saggezza della natura.
L'immagine cattura la delicata bellezza della Crepis vesicaria, una pianta spontanea che illumina i prati e i bordi dei campi marchigiani con i suoi vivaci fiori gialli. Simili a piccoli soli raggianti, i capolini sono composti da numerosi fiori ligulati, stretti e dentellati all'apice, creando un effetto visivo allegro e dinamico. I fusti sottili e ramificati sorreggono questi fiori, elevandoli sopra una rosetta basale di foglie spesso profondamente incise, a volte glabre o leggermente pelose. La presenza di boccioli pronti a schiudersi accanto a fiori già aperti testimonia il prolungato periodo di fioritura di questa specie, un vero piacere per gli occhi durante la bella stagione.
Sebbene meno nota rispetto ad altre erbe spontanee, la Crepis vesicaria possiede delle caratteristiche interessanti. Le giovani foglie basali, raccolte prima della fioritura, possono essere consumate crude in insalata, aggiungendo un tocco leggermente amarognolo e un apporto di nutrienti. In alcune zone, le radici giovani venivano talvolta cotte come ortaggio. La sua presenza contribuisce inoltre alla biodiversità dei nostri ecosistemi, attirando insetti impollinatori importanti per l'equilibrio naturale. Riconoscere e apprezzare la Crepis vesicaria significa celebrare la ricchezza e la varietà del mondo vegetale spontaneo che ci circonda, scoprendo la bellezza nascosta anche nelle specie più umili.
Osservando attentamente questa immagine, il nostro sguardo è immediatamente catturato dalla brillantezza dei fiori gialli che spiccano tra il verde intenso delle foglie. Si tratta con ogni probabilità di una specie appartenente al genere Picris, un'erba spontanea comune nei nostri prati e bordi stradali marchigiani. I fiori, simili a piccole margherite dal colore solare, presentano ligule dentellate all'apice, una caratteristica distintiva di questo genere. Le foglie basali formano una rosetta e possono essere più o meno lobate e ruvide, contribuendo a identificare la specie precisa all'interno del genere Picris. La presenza di più stadi di fioritura, con alcuni fiori completamente aperti e altri ancora in bocciolo, testimonia la vitalità di questa pianta nel suo ambiente naturale.
Anche se spesso considerata una semplice "erba infestante", la Picris, come molte altre specie spontanee, possiede delle interessanti proprietà. Le giovani foglie basali, raccolte prima della fioritura, possono essere consumate crude in insalata o cotte in modo simile agli spinaci, offrendo un sapore leggermente amarognolo. In alcune tradizioni popolari, diverse parti della pianta venivano utilizzate per le loro blande proprietà diuretiche e depurative. Riconoscere e valorizzare queste erbe spontanee non solo arricchisce la nostra conoscenza del mondo naturale che ci circonda, ma ci offre anche l'opportunità di riscoprire antichi usi e sapori spesso dimenticati.
Imparare a cucinare una minestra di erbee spontanee e perché no un'insalata o una bella frittata anche con l'approssimarsi delle belle stagioni può essere una bella alternativa culinaria. Ma come riconoscere le erbe spontanee, onnipresenti in prati e campi, e sapientemente consumate in passato, magari durante una passeggiata all'aria aperta in un bel prato?
Riconoscere le erbe spontanee e conoscere il loro utilizzo ci aiuta a metterci in pace e in sintonia con l'ambiente naturale circostante, niente sarà più come prima. 🥰🥰
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